martedì 3 maggio 2011

Questa sono io, questa è casa mia

Mi piace perdermi tra gli scaffali della Feltrinelli e capire che i libri che posso leggere per ora non possono finire
Mi piace l’odore della testa dei bambini, così che appena me ne passa uno vicino, lo prendo e me lo sniffo un po’
Mi piace srotolare le rotelle di liquirizia con la lingua e leccarmi le labbra
Mi piace tornare a casa in macchina di notte cantando con la musica a tutto volume
Mi piace pettinarmi i capelli bagnati dopo aver usato il balsamo
Mi piace stare sdraiata sul letto nei pomeriggi d'estate con il sole che entra dalle persiane mezze chiuse
Mi piace raccogliere tutta la polvere in un punto e aspirarla con l'aspirapolvere
Mi piace non sentirmi legata a niente o a nessuno
Mi piace cambiare stazione radio in continuazione immaginando una playlist tutta mia
Mi piacciono le scarpe nuove che felicemente in coppia mi sorridono dalla vetrina


Non mi piace preparare sulla sedia i vestiti piegati e stirati dalla sera prima
Non mi piacciono le lunghe calze strette che mi lasciano il segno sulla gamba
Non mi piace mangiare cose solo perché vanno finite
Non mi piacciono i ragazzi con le infradito sotto i jeans
Non mi piace quando mi sento arrossire e inevitabilmente arrosisco
Non mi piace quando compro la Settimana Enigmistica e non riesco a fare nemmeno il cruciverba facilitato della prima pagina
Non mi piace pensare 'stasera vado in palestra' e poi passare tutto il resto della giornata a pensare a mille impedimenti che sfortunatamente mi impediscono di andare

sabato 30 aprile 2011

PER CHI SUONA LA CAMPANELLA

In genere sono i libri che ispirano i film. Talvolta, però, può capitare il contrario. Ed è stata proprio una suggestione cinematografica, il bellissimo film francese Etre et avoir del documentarista Nicholas Philibert, a ispirare il libro di Fanizza.
E forse, proprio per questo, il libro ha preso dal cinema quel linguaggio particolare, fatto d'immagini. Tra le tante colpisce, particolarmente, quella conclusiva della “valigia magica”, che sembra accompagnarci in questo viaggio nel tempo che l’autrice fa nel pianeta scuola. Un viaggio nel passato per ricreare l’atmosfera della scuola di ieri, nel futuro per immaginare la scuola di domani, senza dimenticare la scuola di oggi. Interessanti e, talvolta, divertenti, i diversi interventi di personaggi famosi. Da Dacia Maraini a Roberto Vecchioni, da Paolo Crepet a Chiara Gamberale, da Margherita Hack a Cristina Comencini, da Domenico Starnone a Marco Lodoli: tutti svelano i loro sogni e talvolta i loro veleni o si soffermano a descrivere sentimenti ed emozioni. Uno sguardo insolito, realistico e poetico, a tratti surreale su questo mondo assai noto, ma in realtà poco conosciuto. Un libro che si legge d’un fiato, non annoia, ma sorprende e fa riflettere. Una full-immersion nell’incanto e nelle fragilità dell’adolescenza.

Scelto per: tutti, perché il ricordo degli anni trascorsi a scuola è indelebile nella nostra memoria e nei nostri cuori ma è particolarmente adatto per gli insegnanti, i genitori e per chi con i giovani vuole un contatto che non sia formale. Si consiglia la lettura anche al Ministro della Pubblica Istruzione.